Dal 20 al 22 ottobre le Officine Garibaldi di Pisa hanno ospitato BraYn (Brainstorming Research Assembly for Young Neuroscientists), il primo convegno di neuroscienze rivolto esclusivamente alle ricercatrici e ai ricercatori under 40.  

Come spiega Giovanni Ferrara – ricercatore in neuro-immunologia presso l’ospedale policlinico IRCCS “San Martino” di Genova e ideatore, insieme a altri colleghi, di questo innovativo evento – è la prima volta in assoluto, non solo in Italia ma anche a livello europeo, che un convegno viene esplicitamente pensato per promuovere il confronto di idee tra giovani studiosi che si occupano di ricerca in ambito neuroscientifico.

“Eravamo preoccupati che l’evento, in epoca Covid-19, e per la sua formula nuova e originale, potesse passare inosservato presso la comunità scientifica, e invece abbiamo dovuto ricrederci. Abbiamo ricevuto moltissime richieste di partecipazione, non solo dall’Italia ma anche dall’estero, al punto che per questioni organizzative abbiamo dovuto chiudere le iscrizioni prima del termine prestabilito”. 

I numeri di BraYn infatti sono andati oltre ogni aspettativa. Sono giunti a Pisa oltre 200 giovani studiosi italiani e stranieri che hanno portato circa 150 contributi scientifici, 26 dei quali sono stati selezionati dalla commissione scientifica, secondo un metodo di votazione meritocratico e trasparente, per essere presentati come “oral presentation”, mentre i rimanenti contributi sono stati esposti sotto forma di poster. 

Nei 3 giorni di intenso dibattito si sono svolte con un approccio multidisciplinare sei sessioni separate, riguardanti alcune tra le principali aree tematiche delle neuroscienze: neurofisiologia e plasticità neurale, neuro-oncologia, neuroinfiammazione, neurodegenerazione, neuro-imaging e neuroscienze pediatriche ed epilessia.

Otto esperti di fama internazionale sono inoltre intervenuti come “invited speaker”, presentando i contributi delle loro più recenti ricerche: Konstantinos Ampatzis (Karolinska Institutet, Svezia), Laura Ferraiuolo (Università di Sheffield, UK), Viola Galligioni (Trinity College, Irlanda), Gabriele Lignani (UCL, UK), Adrian Liston (The Babraham Institute, UK), Michela Matteoli (Humanitas, Italia), Michelle Monje-Deisseroth (Stanford University, USA) e il vincitore 2013 del premio Nobel in Medicina Thomas C. Südhof (Stanford University, USA).

Grazie al supporto delle sponsorizzazioni di aziende biotech e farmaceutiche, i giovani autori della migliore presentazione orale, della miglior poster presentation e del miglior contributo scientifico in neurologia perinatale hanno ricevuto un premio in denaro. 

Si è trattata dunque di una grande occasione di confronto e di studio per i giovani neuroscienziati, e anche gli organizzatori sono pienamente soddisfatti. Conclude Ferrara: “Ci ha colpito enormemente la grande motivazione e l’entusiasmo dei giovani, a cui dobbiamo principalmente il successo di questa manifestazione. Ma dobbiamo ringraziare, le associazione IBRO and Company of Biologists che hanno finanziato il congresso, e la dr.ssa Alessandra Crippa dell’agenzia organizzativa Symposia, senza i cui sforzi organizzativi non avremmo potuto ottenere questo grande risultato. Siamo soddisfatti, ma non ci fermiamo qui. Ci stiamo già adoperando per la quinta edizione di BraYn, che si terrà l’anno prossimo a settembre, questa volta a Roma“. 

La redazione

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