• La sede

Come descrivere Bressanone? Un’amena cittadina incastona tra le Dolomiti? Un paese a due passi dai principali comprensori sciistici della regione? Un posto dove c’è un solo pub aperto fino a tardi ma che è fornito di ben due bersagli per le freccette ed il venerdì sera, state ben attenti, propone musica live? Insomma qualsiasi cosa cerchiate qui la potrete trovare (con un discreto margine di sicurezza).

  • La compagnia

Premetto di essere andato da solo a questo congresso e di non conoscere praticamente quasi nessuno. Nonostante ciò ho sempre trovato qualcuno con cui parlare, con cui discutere e anche con cui scherzare. Ci sono stati momenti di confronto utili alla mia crescita lavorativa ma anche di puro e semplice divertimento. La cosa migliore, però, è l’atmosfera che si viene a creare, anche con i relatori stessi: finire a sciare con un professore di fama internazionale come se fosse la cosa più normale del mondo non ha prezzo.

  • L’organizzazione

Un congresso organizzato lasciando libere le mattine rappresenta una vera svolta eppure nello stesso tempo i pomeriggi e le sere erano dense di contenuti, senza tempi morti. Una menzione particolare va sia alla sede (facilmente raggiungibile e dotata di tutto il necessario – ad eccezione del Wi-Fi in camera!) sia al catering, veramente impeccabile. Concludo dicendo che dare in omaggio il Kit del Neuropsicologo Italiano agli iscritti è stata la realizzazione di uno dei miei sogni più reconditi!

  • Gli argomenti

Torniamo per un attimo seri e concentriamoci sul vero punto di forza di questo winter seminar: il giusto compromesso tra interventi di grande spessore scientifico (si varia dalla cronobiologia alla neuropatologia del traumatic brain injury agli organoidi cerebrali) e le comunicazioni orali esposte da giovani ricercatori (ricordiamo che l’età massima per poter inviare i contributi è di 40 anni). In maniera veramente innovativa il focus di questo congresso è rimasto per tutti i tre giorni la ricerca, fornendo sia degli ottimi spunti per i propri lavori futuri sia una visione aggiornata sugli hot topics internazionali. Senza dubbio un programma veramente notevole.

  • L’entusiasmo

Sappiamo tutti che la quotidianità dello specializzando spesso rasenta la pura frustrazione e che oppressi della burocrazia e della mole di lavoro si finisce per assomigliare più ad un automa che ad un dottore. Eppure sono proprio in occasioni come questa che si riscoprono i motivi che ti hanno spinto ad iniziare questo cammino. L’occasione di confrontarsi e di scoprire le novità che riguardano la neurologia rappresenta l’opportunità di ripartire con entusiasmo il lunedì.

Concludo quindi consigliando, come si evinceva già dal titolo, di partecipare a questo congresso ed assicurandovi di non essere stato in alcun modo plagiato dal comitato scientifico!

Andrea Plutino, Ancona

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